mercoledì 16 febbraio 2011

Il pensiero onirico

Do inizio a questo sito-blog. Non so bene cosa intendo farne, ne so con esattezza che profilo voglio che assuma.

Non è un progetto elaborato nel tempo e con uno scopo specifico. Il tutto nasce da quell’esigenza di comunicazione e condivisione che la tecnologia (e in particolar modo la rete) ci da la possibilità di soddisfare con metodologie e con nuovi stimoli.

La potenzialità di raggiungere un vasto pubblico esercita un fascino sulla mente di molti, che decidono ci cimentarsi, di esporsi, di diventare protagonisti. Si diffondo siti personali, forum, blog, progetti online collaborativi (uno su tutti il prodigioso portale di wikipedia), si moltiplicano a dismisura gli utenti che aprono canali su youtube e i social network spadroneggiano oramai senza quasi rivali sul web.

Tutto molto bello, tutto molto positivo, se non fosse che molte volte tutta questa potenzialità è  utilizzata solo per alimentare manie di protagonismo, pretese di superiorità, irrefrenabile voglia di salire in cattedra. Fortunatamente ci sono tanti altri casi di tutt’altro genere. Trattasi di gente che spende del tempo e delle energie con sincero intento di condivisione, di diffusione di sapere e conoscenze; in altri casi si tratta di gente che si mobilita per far emergere un informazione poco diffusa, o un punto di vista minoritario, o più semplicemente per avanzare e condividere personale punto di vista.

Non so a quale delle due categorie appartenga. Se mai dovessero esserci prima o poi dei lettori, che siano questi a stabilirlo. Diversamente conserverò questo progetto come un semplice esercizio di stile e un “diario” di osservazioni e materiale.
Ho comunque deciso si sperimentare un simile progetto, con l’auspicio che ne venga fuori qualcosa di buono e positivo; nella mie massime aspirazioni anche di utile per qualcuno.

La scintilla che mi ha spinto verso questa decisione è scaturita proprio da un pensiero onirico; da cui il titolo di questo sito-blog.
E’ quindi il caso di spendere due righe su questa “locuzione nominale”.



Perché Pensiero Onirico.

Non ho alle spalle studi di psicologia. Non mi avventurerò di conseguenza in quel poco che conosco su questo argomento in riferimento a questa scienza. Mi limito solo a sottolineare come il famoso psicanalista Carl Gustav Jung, allievo del più celebre padre di questa scienza Sigmund Freud, considerasse il pensiero onirico, assieme all’immaginazione, come “regressione alla percezione originale”.

Tuttavia, il senso con cui ho usato questa espressione è decisamente più semplice e anche più superficiale di quanto questo evocativo nome possa lasciar intendere.
Per pensiero onirico intendo semplicemente quel flusso di coscienza che investe la mente in particolari stati percettivi: a seguito di assunzioni di sostanze psicotrope, sotto ipnosi, in stato di trance , meditazione più o meno profonda, o, come nel mio caso, in stati ipnagogici o più semplicemente durante il sonno (in particolar modo mentre il cervello sogna).

Per chi non lo sapesse per stato ipnagogico si intende semplicemente quello stato di transizione dalla veglia al sonno. Può essere accompagnata da diversi tipi di allucinazioni: uditiva, visiva e finanche tattile. Si possono in buona sostanza udire rumori e voci, vedere colori, oggetti, persone animali o esseri di fantasia, tutte cose non realmente presenti nella stanza e percepire il contatto con materiali particolari, liquidi a diverse temperature fina a percepire le mani di qualcuno che si posano su di noi.
Il tutto può assumere connotati di profonda paura, soprattutto quando a questo stato si accompagna quello di paralisi (anche parziale) del corpo. E’ una cosa normale; ma se coglie di sorpresa, una paralisi accompagnata da oscure visioni, suoni sinistri, lugubri voci più la sensazione di sentirsi afferrati, può arrivare a terrorizzare chi vive questa esperienza.

Fortunatamente nel mio caso non ho dovuto passare simili momenti. I mie stati ipnagogici si limitano pochi rumori e rare indistinte voce al più accompagnate dalla visione di alcuni lampi luminosi o colori caleidoscopici. Tuttavia la particolarità e, per certe versi, la grandiosità di queste mie esperienze è rappresentata dalla mole di pensieri surreali e visionari che le accompagnano.

Non si pensi ora che mi siano aperte le porte della percezione e mi si schiudano i segreti più impenetrabili del Reale. Da una parte la loro frequenza è molto variabile e dipende da diversi fattori compre la preoccupazioni quotidiane, i ritmi del sonno e della stanchezza fisica e mentale, la predisposizione emotiva, e via discorrendo, senza escludere una buona dose di causalità.
La maggior parte delle volte questi stati terminano (come è normale che sia) nel sonno, e al mattino non sempre (quasi mai…) ricordo qualcosa. Quando questi ricordi persistono consistono quasi sempre in un insieme di baggianate e deliri. Qualche volta, tuttavia, persiste nella mente un’idea che in stato di veglia e coscienza normale difficilmente sarebbe potuta balenarmi, non dico in assoluto, ma perlomeno in quei giorni e in quel periodo.
E’ interessante notare come diversi inventori e uomini d’ingegno (uno su tutti il celebre Thomas Edison) si procurassero volontariamente questi stati ipnagogici per trarne ispirazione e inventiva.

E’ stato proprio in uno di questi stati ipnagogici (avuto di pomeriggio, cosa che ha reso il pensiero più facilmente ricordabile) che mi si è presentata alla mente l’idea di aprire questo sito-blog.

Stati mentali simili si possono sperimentare anche durante i sogni.
Il mondo onirico mi affascina indicibilmente. Purtroppo come orinonauta sono ancora molto  inesperto. Mi sto esercitando.
Nel frattempo colgo di tanto in tanto i doni che questo mondo parallelo sa offrire.
Oltre a splendidi ricordo ed esperienze uniche, alle volte riesco a portarmi nel “mondo reale” qualche brillante intuizione, o più semplicemente delle sensazioni particolari che influenzano alcune riflessioni della giornata.

Infine, sottolineo come anche nel cuore silenzioso e offuscato della notte, il sonno e la stanchezza della giornata producono stati mentali davvero insoliti e particolari, durante i quali prendono forma pensieri spesso pessimistici e melanconici, ma dai quali alle volte si possono trarre intuizioni utili e felici. Anche questi stati mentali (che non oserei catalogare tra quelli che ho sopra inserito nel grande calderone di quelli onirici) mi sono molto cari e, eccetto in alcuni momenti di maggior sconforto e pessimismo, mi procurano piacevoli e intime sensazioni.

In definitiva quindi questo sito-blog è nato sulla spinta propulsiva di questo tipo di pensiero onirico.
Il titolo di questo blog vuole quindi essere in primo luogo un omaggio a questo emozionante stato mentale. Ma non solo.
Vuole anche essere un auspicio. La speranza è che questo Pensiero continui a condizionare i miei pensieri; e l’intenzione quella di lasciar condizionare anche i post e gli articoli che inserirò in questo sito-blog.



Su questo sito

Questo sito-blog è basto sul work in progress, e non solo nel senso che, come tutti i blog, viene costruito man mano con l’inserimento dei post; ma anche nel senso che ciò che ne sarà, che aspetto avrà e su quali argomenti si concentrerà verrà stabilito man mano in corso d’opera.
Di base l’intenzione è quella di affrontare temi che mi sono più o meno familiari e a cui sono a diversi livelli legato. Questi spazieranno dalla tematiche più scientifiche a quelle religiose e filosofiche, passando anche per quelle sociali finanche a quelle puramente quotidiane.
Sarà mio intento cercare di dare, anche negli argomenti meno impegnati, un taglio riflessivo e dialettico e proverò, per quanto mi sarà possibile, a inserire contributi personali.

Il pensiero onirico che da il nome a questo sito-blog non sarà necessariamente motore degli argomenti trattati.
Attualmente diversi articoli e post che intendo inserire sono in realtà condizionati almeno in parte da questo stato mentale. La frequenza con cui altri ne saranno condizionati non è possibile stabilirla a priori.
Si tenga comunque presente che il “grado di condizionamento” può variare anche di parecchio: dall’intero pensiero formulato all’interno di questo stato mentale, fino ad una semplice riflessione laterale al tema principale generata durante uno stato ipnagogico.

Non starò di volta in volta a sottolineare se e quando ciò che scrivo sarà stato condizionato, direttamente o meno, dal pensiero onirico. Metterò ciò in evidenza solo quando lo riterrò funzionale o significativo a quanto verrà detto.

Piacevole sarebbe, infine,  potersi confrontare e ricevere opinioni da potenziali lettori.
Lo spazio dei commenti è volontariamente aperto a tutti gli utenti, registrati o meno, proprio perché si spera possano costituire col tempo importanti contributi.


Bene; direi che come primo post e come presentazione possa bastare.
Mi faccio gli imbocca al lupo da solo!

Lieturon

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