Chi sono

Chi sono…

La prassi vorrebbe che spendessi qualche riga su di me. Probabilmente non solo la prassi, ma anche un’esigenza di “marketing” esigerebbe massima cura e attenzione nello stilare questa pagina, specificando con accortezza e “frasi ad effetto” diversi particolari che dovrebbero incuriosire il lettore o dare autorevolezza alle mie parole.

Dovrei di conseguenza sciorinare una serie di dati e notizie sulla mia vita per sommi capi, sulla mia famiglia, sulla mia istruzione, le scuole frequentate, gli eventuali titoli di studio, lauree e riconoscimenti, le esperienze fatte, vari corsi e abilità personali nell’informatica, nelle lingue, nelle attività sociali, mettere in risalto i risultati ottenuti (e possibilmente tacere le sconfitte o gli obiettivi mancati) e condire il tutto con paesi visitati, personaggi di rilievo incontrati e qualche bella foto davanti al parlamento Europeo piuttosto che ai piedi della Statua della Libertà.

Non intendo fare niente di tutto ciò. Anzi: intendo fare ancora meno.
Rischiando di pagarne in popolarità, non dirò assolutamente niente di me: dove abito, come mi chiamo, quale sia il  mio sesso, quanti anni ho e nient’altro del genere.

Alla base di questa decisione giocano due fattori.
Il primo è una personale voglia di riservatezza. Non amo lo sputtanamento (passatemi il termine) che si crea in certe circostanza, quali canali di youtube, social network e strumenti simili (compreso eventuali blog). Sia ben inteso che non demonizzo assolutamente chi ne fa uso ed, anzi, tante volte stimo e apprezzo chi usa queste possibilità per scopi socialmente utili (a tutti i livelli) “mettendoci la faccia”. Il problema è più che altro determinato dal come la maggior parte degli utenti usa tali potenzialità; e soprattutto, il problema è mio: questa forma di riservatezza è, infatti, legata a doppio filo all’altro fattore.

Non ho ne il desiderio di salire in cattedra, ne l’intenzione di essere aprioristicamente snobbato.
Si assiste spesso ad un eccesivo attribuire giudizi di merito non tanto in base a quanto si ascolta o si legge, ma in base a chi asserisce determinate cose. Con pochissimo senso critico.
Certamente un’informazione o un giudizio tecnico ha indubbiamente una valenza differente se attribuito ad un esperto del settore rispetto a chiunque altro; il consiglio su quale farmaco assumere è preferibile accettarlo da un medico; se un profano reputa fattibile la realizzazione di un ponte e un ingegnere edile no, sarà sicuramente meglio dal retta al secondo.
Ciò non toglie che tale atteggiamento persiste anche al di fuori dei ristretti campi di competenza. Così un giudizio o un’opinione anche su qualcosa si estremamente soggettivo, come potrebbe essere la bellezza di una città, sarà molto più condivisa se a esporla sarà un rispettabile avvocato, un professore o un politico. Per non parlare di questione più complesse dove l’essere informati e l’avere senso critico possono valere più dei titoli e dei riconoscimenti.
Aggiungiamo a questo che si dovrebbe in ogni caso avere un atteggiamento critico verso qualsiasi cosa si ascolta o legga, anche se proviene da “professoroni” o “primi nobel”. Non tutti avranno la capacità, la preparazione di base o il tempo per approfondire ed elaborare una posizione personale. Ma bisogna sempre tenere a mente che in linea di principio questa operazione dovrebbe poter essere possibile; le verità che scendono dall’alto sono sempre monche!

Si capisce bene, quindi, perché, in quest’ottica, preferisca non rilasciare informazioni su di me.
Voglio che chi mi legga (se mai qualcuno lo farà), sia portato a leggere con mente aperta ma con criticità ciò che scriverò. Mi darebbe fastidio tanto essere ridicolizzato in quanto considerato incompetente, sia essere condiviso tramite un atto di fede per lo sbandieramento di una laurea o un riconoscimento.

Le idee, le opinioni e i concetti sono giuste o sbagliate, vere o false, condivisibili o meno in se, non in base a chi le espone o le partorisce.


Chiarito questo aspetto, che spero non infastidisca qualche potenziale lettore, mi limito a dare qualche informazione sui miei contatti.

Lieturon, pseudonimo con cui mi firmo su questo sito-blog, è semplicemente il mio nome in elfico (ho trovato un dizionario in rete, non sono certo delle sua correttezza; ma in fondo oltre al significato mi sono basato sulla piacevole, a mio avviso, fonetica della parola).

Discorso simile vale per la mia mail. Le due parole che compongono il nick elear.murme significano, sempre in elfico e sempre secondo lo stesso dizionario, rispettivamente “visionario” e “sonno”: due elementi che, almeno nelle intenzioni iniziali, hanno decisamente a che fare con questo sito-blog.


Lieturon