Perché Pensiero Onirico

Non ho alle spalle studi di psicologia. Non mi avventurerò di conseguenza in quel poco che conosco su questo argomento in riferimento a questa scienza. Mi limito solo a sottolineare come il famoso psicanalista Carl Gustav Jung, allievo del più celebre padre di questa scienza Sigmund Freud, considerasse il pensiero onirico, assieme all’immaginazione, come “regressione alla percezione originale”.

Tuttavia, il senso con cui ho usato questa espressione è decisamente più semplice e anche più superficiale di quanto questo evocativo nome possa lasciar intendere.
Per pensiero onirico intendo semplicemente quel flusso di coscienza che investe la mente in particolari stati percettivi: a seguito di assunzioni di sostanze psicotrope, sotto ipnosi, in stato di trance , meditazione più o meno profonda, o, come nel mio caso, in stati ipnagogici o più semplicemente durante il sonno (in particolar modo mentre il cervello sogna).

Per chi non lo sapesse per stato ipnagogico si intende semplicemente quello stato di transizione dalla veglia al sonno. Può essere accompagnata da diversi tipi di allucinazioni: uditiva, visiva e finanche tattile. Si possono in buona sostanza udire rumori e voci, vedere colori, oggetti, persone animali o esseri di fantasia, tutte cose non realmente presenti nella stanza e percepire il contatto con materiali particolari, liquidi a diverse temperature fina a percepire le mani di qualcuno che si posano su di noi.
Il tutto può assumere connotati di profonda paura, soprattutto quando a questo stato si accompagna quello di paralisi (anche parziale) del corpo. E’ una cosa normale; ma se coglie di sorpresa, una paralisi accompagnata da oscure visioni, suoni sinistri, lugubri voci più la sensazione di sentirsi afferrati, può arrivare a terrorizzare chi vive questa esperienza.

Fortunatamente nel mio caso non ho dovuto passare simili momenti. I mie stati ipnagogici si limitano pochi rumori e rare indistinte voce al più accompagnate dalla visione di alcuni lampi luminosi o colori caleidoscopici. Tuttavia la particolarità e, per certe versi, la grandiosità di queste mie esperienze è rappresentata dalla mole di pensieri surreali e visionari che le accompagnano.

Non si pensi ora che mi siano aperte le porte della percezione e mi si schiudano i segreti più impenetrabili del Reale. Da una parte la loro frequenza è molto variabile e dipende da diversi fattori compre la preoccupazioni quotidiane, i ritmi del sonno e della stanchezza fisica e mentale, la predisposizione emotiva, e via discorrendo, senza escludere una buona dose di causalità.
La maggior parte delle volte questi stati terminano (come è normale che sia) nel sonno, e al mattino non sempre (quasi mai…) ricordo qualcosa. Quando questi ricordi persistono consistono quasi sempre in un insieme di baggianate e deliri. Qualche volta, tuttavia, persiste nella mente un’idea che in stato di veglia e coscienza normale difficilmente sarebbe potuta balenarmi, non dico in assoluto, ma perlomeno in quei giorni e in quel periodo.
E’ interessante notare come diversi inventori e uomini d’ingegno (uno su tutti il celebre Thomas Edisonsi procurassero volontariamente questi stati ipnagogici per trarne ispirazione e inventiva.

E’ stato proprio in uno di questi stati ipnagogici (avuto di pomeriggio, cosa che ha reso il pensiero più facilmente ricordabile) che mi si è presentata alla mente l’idea di aprire questo sito-blog.

Stati mentali simili si possono sperimentare anche durante i sogni.
Il mondo onirico mi affascina indicibilmente. Purtroppo come orinonauta sono ancora molto  inesperto. Mi sto esercitando.
Nel frattempo colgo di tanto in tanto i doni che questo mondo parallelo sa offrire.
Oltre a splendidi ricordo ed esperienze uniche, alle volte riesco a portarmi nel “mondo reale” qualche brillante intuizione, o più semplicemente delle sensazioni particolari che influenzano alcune riflessioni della giornata.

Infine, sottolineo come anche nel cuore silenzioso e offuscato della notte, il sonno e la stanchezza della giornata producono stati mentali davvero insoliti e particolari, durante i quali prendono forma pensieri spesso pessimistici e melanconici, ma dai quali alle volte si possono trarre intuizioni utili e felici. Anche questi stati mentali (che non oserei catalogare tra quelli che ho sopra inserito nel grande calderone di quelli onirici) mi sono molto cari e, eccetto in alcuni momenti di maggior sconforto e pessimismo, mi procurano piacevoli e intime sensazioni.

In definitiva quindi questo sito-blog è nato sulla spinta propulsiva di questo tipo di pensiero onirico.
Il titolo di questo blog vuole quindi essere in primo luogo un omaggio a questo emozionante stato mentale. Ma non solo.
Vuole anche essere un auspicio. La speranza è che questo Pensiero continui a condizionare i miei pensieri; e l’intenzione quella di lasciar condizionare anche i post e gli articoli che inserirò in questo sito-blog.




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